Per molti di noi, intendo gli appassionati (o wine geek come va di moda adesso), ancora legati al mondo della sommelierie da un punto di vista romantico più che pratico, l'evocazione di ricordi tramite il riconoscimento di sentori provenienti dal bicchiere è ancora motivo di ricerca e affanno in certi casi.
Purtroppo non è facile memorizzare un profumo che si percepisce solamente una volta, anche se il contesto aiuta, certo. Gli amici di Ferrowine mi hanno "anticipato" un'idea che già da tempo avevo progettato ma mai portato a termine, cioè preparare una degustazione per allenare gli interessati per i sentori specifici.
Pensavo a elementi naturali, tipo erbe aromatiche in bicchiere e cose di questo genere (menta, rosmarino, salvie di vari tipi); certo quelle sono reperibili facilmente, ma se volessi ad esempio percepire delle sensazioni fuori stagione?
Ad esempio i fiori, si possono veramente memorizzare solo in questi mesi, e tutti a caccia della rosa, ce ne sono tantissime oggi che scrivo (17 maggio) e dei tigli, fra poco.
Insomma, la serata alla quale abbiamo partecipato io ed il mitico Pietro, è stata completamente incentrata nell'utilizzo di aromi di sintesi (olii essenziali) per riconoscere il sentore principale.
Molti i presenti (31 persone) e anche qualche esperto nella folla, abbiamo iniziato con i profumi dei vini bianchi, degustando un gewurtztraminer, siamo partiti con la prima fialetta, dal profumo era un po' fuorviante all'inizio (mi ricordava un floreale dolce), poi allontanandola dal naso, ho percepito arancia e limone a fasi alterne. Agrumi avrei detto, poi si è rivelato essere POMPELMO, ma dovrei ritentare perchè non mi ha convinto. Seconda fialetta, vicino al naso era bruciante, quasi di erba fresca, ma non ho riconosciuto altro. Era ROSA, che ho riconosciuto subito dopo tenendola lontana dal naso. Capito il sistema ho inquadrato meglio i vari sentori successivi.
Terza fialetta, sentore erbaceo sicuramente, ho pensato inizialmente al peperone verde, ma poi mi sembrava cambiato e sentivo note di fieno intenso. Era PEPERONE VERDE, ci siamo dai.
Per i rossi è stato servito un simil-amarone, un merlot+corvina con appassimento della zona di Verona, noto molti produttori che si stanno cimentando con l'appassimento del merlot anche se gli acini sono piccoli e difficili da appassire.. Comunque, prima fialetta, fumo, speck, affumicatura fortissima, che tutti hanno riconosciuto, stranamente era PIETRA FOCAIA, ma non avendola mai percepita la memorizzerò così.
Seconda fialetta, frutto dolce, rosso, credo fragola, poi mi vengono in mente i fragoloni zuccherati delle fiere di paese, poi era CILIEGIA, ma i sintetici non sono precisi come la natura...
Terzo campione, fiore sicuramente, dolce e intenso, quasi di sapone da bagno, direi lavanda, invece era VIOLETTA, ma non ci sono andato lontano.
Passiti, in servizio con uno SHERRY, oleoso e zuccherino, ricco di sentori, iniziando con una prima fialetta, sensazione leggermente tostata e di mandorle, anzi no, nocciole, esatto NOCCIOLA, l'ho azzeccata, procediamo con la seconda, difficile, dolce ma poco intensa, quasi mielata, ma anche di frutta secca a polpa, tipo un dattero, era PRUGNA, ma mi sono avvicinato moltissimo.
Per ultima la terza fialetta, zuccherina e quasi bruciata (ma credo di aver avvicinato troppo il campione al naso), ho detto caramello, sentendo Pietro però in effetti era quasi cioccolatosa, e infatti CIOCCOLATO.
Mi sono divertito a ragionare con i profumi dei vini, è stato un bell'allenamento perchè la mente spazia per trovare la risposta e se non la conosce ci può arrivare anche con il ragionamento in base a tutte le esperienze passate, ad esempio la GINESTRA l'ho annusata solo una volta in vita mia, ma ricordo che era un sentore di fiore giallo e intensamente pungente, quindi ci si può avvicinare moltissimo ed è questo che conta.
Fino al momento in cui l'esperienza ci farà ricordare gli esatti profumi.
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