Finalmente posso parlare del mio produttore preferito, Fausto Ligabue, dell'azienda Antonio Ligabue!
Chiariamoci, non ha parentela nè con cantanti nè con pittori, è unico...
Chiara ed io lo abbiamo conosciuto alla Sorgente del Vino a Piacenza e non me lo sono mai tolto dalla mente, perchè è l'unico che io conosca che lavora la vigna in sinergico.
Ci ha portato i suoi vini (Muller e Fumin) di persona, stasera, con un bonus, una magnum di petite Arvine che abbiamo aperto subito.
Colore giallo velato, il vino emanava aromi solo a versarlo nel bicchiere, sintomo di grande potenza olfattiva. Appena messo al naso la carbonica esprimeva tutta la grande sensazione salina di cui era dotato, figlio del territorio calcareo nelle colline bresciane. Ricco di estratto ma al tempo stesso povero di alcool (11,5 gradi); mandarino, agrumi. Ricordi lontani di mare, come di colatura di alici, come dice lui, è zona di fossili derivati dalle acque che poi si sono ritirate nella preistoria; grande pulizia, nessuna sbavatura, secco e persistente.
Un vino eccellente. Bravo Fausto, ci hai fatto una bella sorpresa!
Assieme alla mia schiacciata con crudo, bufala e melone (particolare pizza del giorno) l'abbinamento non era sbagliato, anzi, il vino veniva valorizzato.
Quando si trova una persona che ha gli stessi interessi la serata vola, infatti abbiamo discusso di riproduzione massale, dell'influenza delle guide, della difficoltà di coltivare in zone impervie (il suo cinghiale bianco non è riuscito a produrlo le ultime annate, essendo troppo alti e ripidi i vigneti a 800 mt rischiava di farsi male!), la bellezza e la sicurezza della strada naturale, insomma, una serata di chiacchere e convivialità.
A presto, Fausto, spero di rincontrarti a casa tua, e ti prometto che divulgherò quello che so sui tuoi valori e sulla importanzaa del nutrirsi in modo sano, perchè no, anche bevendo un buon bicchiere di vino (il tuo magari).
Nessun commento:
Posta un commento