Ho intitolato questo post alla frase che mi ha incuriosito a partecipare alla serata tutta alsaziana; di solito non considero l'opinione di un critico, ma voglio capire come ragiona uno dei critici più influenti del mondo del vino.
L'Alsazia è stata proposta in molteplici occasioni e posso dire che mi ha sempre soddisfatto in linea di massima, sia come bravura dei produttori, sia come sensazioni e equilibri dei vini proposti.
Questa sera viene proposta una carrellata di prodotti tutti della ZIND-HUMBRECHT, azienda importante in Alsazia, che produce vino dal 1620 (con la famiglia Humbrecht), quasi 400 anni!!
Dal 1959 nasce il Domaine Zind-Humbrecht, dal matrimonio di Leonard Humbrecht e Geneviève Zind.
Votati alla pura biodinamica, questi produttori mantengono i rendimenti estremamente bassi e tra i vigneti si passa solo a piedi o al massimo con i cavalli...
Punte di diamante dell'azienda, i classici vitigni alsaziani, Gewurtztraminer, Pinot Gris, Riesling e Muscat.
La cosa che mi ha colpito è la grande capacità di tutti i suoi prodotti di esprimersi a più livelli, con toni cangianti e multisfaccettati, e questo rispecchia la volontà del produttore.
Normalmente per mia memoria segno con delle stelle da una a 4 (finora ho dato 4 solamente all'Annamaria Clementi) e va detto che normalmente do una o due stelle. In questa serata mi sembrava di disegnare una costellazione sul foglio, tanti erano i vini ottimi!
Leit motiv della serata una mineralità sempre presente, con varie sfumature, dalla grafite, la pietra focaia, l'idrocarburo.... Iniziamo con il PINOT BLANC 2010, il miglior pinot bianco che abbia mai assaggiato, pur essendo inferiore agli assaggi successivi, era parte di un percorso significativo, dorato vivace, bella nota di sasso bagnato, fresco ma anche morbido, un bel bere, 19,50 forse un po' caro (come molti dei vini della serata, unica pecca)
Il PINOT GRIS 2012 era davvero un riverbero di riflessi sia alla vista che al naso, grande carattere al naso, forse meno coerente in bocca, frutta esotica e fieno in macerazione, ci stiamo solo scaldando.
Salto il terzo campione, unico vino meno interessante e mi soffermo sul RIESLING HERRENWEG de TURCKHEIM 2012, polvere da sparo che pizzica al primo impatto, poi cedro, pompelmo, agrumi ma non lime. Qui il livello si alza.(e anche il prezzo, siamo a 32)
Uno dei protagonisti assoluti della serata: RIESLING CLOS WINDSBUHL 2010, davvero eccelso. Idrocarburo e frutta matura. Vibrante, verticale, citrino, bocca pulita e desiderosa di incontrarlo nuovamente... (55 euro però!!)
GEWURTZTRAMINER 2013, aroma tipico del vitigno, con le classiche sensazioni riconoscibli di litchi e rosa fresca, a dire il vero però a confronto, per lo stesso prezzo acquisterei il NUSSBAUMER a occhi chiusi. Nulla toglie al fatto che sia un gran bel prodotto.
Secondo vino eccezionale, il MUSCAT HERRENWEG 2008, note dell'evoluzione molto presenti, innanzitutto dal colore, che super le note dorate, virando nell'ambra brillante. Qui non si avvertono note di moscato, ma note di frutta cotta, mela e pera (credo si dovesse aprire un po' di più, magari averlo avuto a casa...) albicocca secca, basso residuo zuccherino, ma presente.
Un vino dall'ottimo rapporto Q/P è stato il ZIND 2010, che prende il nome dell'azienda, l'ho anche acquistato! Non posso dire che sia stato al livello degli altri, ma senz'altro mi ha lasciato una bocca perfetta e il ricordo dell'idea produttiva del vignaiolo.
Finale con i due dolci, che non ho apprezzato, forse a causa dell'abbinamento poco riuscito, mousse con crema all'arancia e cioccolato fondente, troppo intensa e anche fredda quindi inabbinabile.
Cercherò ancora questi vini e li consiglio vivamente.
Con questo blog desidero ricordare, discutere, approfondire e divulgare la mia e nostra passione, il VINO ! Sono sommelier AIS non professionista, da luglio 2013 e mi piace avere sempre qualcosa di nuovo da imparare di questo vastissimo mondo, l'enogastronomia.
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