domenica 8 giugno 2014

Caccia al fiore

La curiosità a volte spinge gli uomini a fare cose sciocche, oggi posso dire di fare parte di quella specie, avendo percorso almeno due ore di strada solo per annusare un fiore!

Per radio ho sentito uno speaker citare un famoso filosofo che diceva che" la nostra vita è una costante ricerca della bellezza, tutto il resto è pura attesa".

Nel mio caso oggi ricercavo la bellezza di un fiore, rarissimo dalle mie parti, la GINESTRA.

Alcuni miei amici sono appena tornati da un viaggio a Ischia, sembra un paradiso in terra di questo profumato fiore, facendomi pensare che mai avrei potuto memorizzare quel profumo particolare, presente in molti vini bianchi.

Ebbene, dopo una breve ricerca ho scoperto che dalle parti di BAONE, a sud dei colli euganei, esiste un piccolo parco comunale, chiamato, per mia fortuna, "parco delle ginestre".

La stagione di questo fiore è ad un punto finale dell'infiorescenza, quindi ho deciso oggi di andare a scoprire di persona il raro fiore.

Perso tra meandri di stradine finalmente arrivo alla chiesa moderna di Rivadolmo di Baone, sotto un sole ardente e schiacciante. Un piccolo percorso vita accompagna i visitatori del parco che è tanto bello quanto poco curato, direi selvaggio e lasciato a se stesso. Questo mi è piaciuto, la natura non va guidata se la volete ammirare pura.

Molti i cespugli di ginestra presenti, a dire il vero pieni di fiori belli e a volte parzialmente secchi. Il problema? NESSUN ODORE.
La beffa, quanta fatica sprecata, dopo una decina di cespugli assolutamente privi di sentori abbiamo preso la strada del ritorno, da parte mia ero amareggiato, considerata la frequenza con la quale i relatori e i degustatori rilevano questo sentore.
Un ultimo ripensamento, un cespuglio quasi invisibile alla prima osservazione ed eccolo, l'unico fioretto profumato. Ve lo giuro, non faccio scena, di 10-15 cespugli aventi circa 30 fiori ciascuno, solo UN FIORE aveva quel tipico sentore di ginestra.

Inutile dirvi quanto l'ho annusato, cercando di memorizzarlo, dolce, sì ma anche di una intensità particolare, una sensazione tipica e unica...

Ora il prossimo passo sarà riconoscere quello stesso sentore in un vino, ma sono certo che questa piccola avventura aiuterà la mia memoria.

Questo post nasce dopo un periodo di lunga e languida assenza in questo blog, dovuto innanzitutto da un mese di dieta da alcool ed eccessi, purtroppo ogni tanto è necessario, e dai vari impegni familiari.

Confido di riuscire a riempire nell'immediato futuro la mia scaletta di impegni enogastronomici, una anticipazione, sta per arrivarmi una rara bottiglia di Jassarte, ve ne parlerò nei prossimi post.

Nessun commento:

Posta un commento