Il giovane e rubicondo chef, che ha lavorato con vari Grandi tra i quali Cracco e Leemann, nonchè il "re del cioccolato" Ernst Knam, ci ha presentato una cena ricca e sontuosa, a base principalmente di Oca, ma in bianco, cioè, interpretando, no sughi di pomodoro e no vini rossi.
In compagnia di esperti del settore e giornalisti, mi sono trovato un po' spiazzato inizialmente, poi la convivialità dell'ambiente e dell'ottima cucina ha disciolto il ghiaccio.
Cruasè di travaglino per antipasto, sempre ottimo anche se è il loro base. Antipasto di tre bocconcini, oca in polpetta con maionese alla liquirizia, bruschettina ottima al brie e petto d'oca e arancino di riso e petto d'oca.
Buono l'abbinamento al fiano
Oca sfilacciata all'arancia |
Seconda entrèe di oca sfilacciata agli agrumi e sfoglie di patata croccante arancione su letto di crema di fagioli e farro.
Bella l'idea di accostare l'arancia all'oca, per togliere la sensazione di selvatico, l'ho particolarmente apprezzata.
Petto d'oca, cotto a puntino, accompagnato da un alsaziano, ma il residuo zuccherino tipico del gewurtztraminer lì prodotto, così come molti loro vini, risultava troppo percetibile e per questo poco abbinabile.
Presi da soli due ottimi elementi della cena.
Croccantino di fondente con patè de fois gras e aceto balsamico, ECCEZIONALE, senza abbinamenti considerata l'enorme intensità in bocca, non si percepiva minimamente alcun sentore di patè ma solo la cremosità e potenza del cacao amaro.
Finale con un dessert di cacao (a sfera!) e frutti di bosco, abbiamo assaggiato un trockenbeerenauslese, vino tanto raro e pregiato quanto complesso.
Grazie a Simone e ai ragazzi dell'Osteria V di Trebaseleghe per le idee e l'organizzazione, arrivederci alle prossime iniziative!
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