Immagine presa dal web |
Stasera ho stappato una bottiglia molto particolare e atipica, il PASSETOUTGRAIN dell'azienda Lejeune acquistato in GAS grazie a Controvino, Pinot nero e Gamay.
Colore non particolarmente ricco di antociani (c'è tanto pinot nero), rubino, vivo, temperatura di servizio forse di un paio di gradi sotto del dovuto, in effetti era chiuso al naso, ma comunque riconoscibile fin da subito una nota vinosa e una bella sensazione fruttata.
In bocca attacca subito il cavo orale con una ottima freschezza e una buona sapidità, non si può certo dire che sia piacione, nè immediato, ben presenti anche i tannini, anche se ben amalgamati e non astringenti. Dopo il primo sorso ci si rende conto della incredibile (per tipologia) persistenza di questo prodotto, che pur avendo una struttura non particolarmente solida, stupisce in questo senso donando al retronasale sensazioni minerali e di frutti di bosco. Ottima la pulizia di ogni sorso, segno di una grande esperienza e bravura dei vinificatori Lejeune dal 1700.
Pensate, la tradizione dell'azienda prevede ancora in parte l'utilizzo della spremitura con i piedi!
L'ho accompagnato con delle salsiccie di pollo e tacchino, pane e insalata con un goccio di aceto balsamico. Piatto semplice, di struttura e intensità medie, vino di struttura debole ma dalla buona persistenza, abbinamento secondo me abbastanza armonico.
Siamo nella Cote d'OR, ma dal prezzo che ho pagato (14 euro e acquistato lì probabilmente anche meno) non sembra proprio.
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