Usano in modo tradizionale l'ossidazione, a loro vantaggio. In effetti erano presenti due esempi di VIN JAUNE, il mitico vino che fa uso del velo di lieviti (la "flor" dello SHERRY anche presente per la vernaccia di Oristano) e mantenendo le botti scolme. Pensate, da 100 litri di vino si ottengono 0,62 litri di vino (nella clavelin, bottiglia particolare) dopo 7 anni!!
Le clavelins, bottiglie speciali per il Vin Jaune |
Ventaglio di sensazioni al naso anche strane per un vino bianco, tabacco, caffè... ma soprattutto spezie esotiche, curcuma, curry, scorze di agrume candite, caramello, e molto altro ancora.
Ottima anche la bottiglia del VIN DE PAILLE, un passito con vitigno SAVAGNIN (vitigno tipico della zona), ambrato, aveva anche una piccola percentuale di POULSARD, vitigno rosso autoctono, che aggiungeva colore. Ricco di aromi anche fruttati evoluti, confettura di mele e albicocche, di fichi, in bocca emozionava con la sua acidità che però era compensata dalla ancora incredibile dolcezza, gradi potenziali alcool ancora inespressi in zuccheri non svolti. (15,7% vol)
Generalmente posso dire che la serata non ha colpito particolarmente, nè per i rossi (POULSARD e TROUSSEAU) nè per i CREMANT de Jura, che anche se non erano molto interessanti avevano un buon rapporto qualità prezzo (ma a 11 euro forse preferisco un Valdobbiadene DOCG, o meglio un Franciacorta Saten a 15), davvero curioso il VIN JAUNE, anche se fuori dalle normali bottiglie a cui siamo abituati, vino difficile.
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