Con questo blog desidero ricordare, discutere, approfondire e divulgare la mia e nostra passione, il VINO ! Sono sommelier AIS non professionista, da luglio 2013 e mi piace avere sempre qualcosa di nuovo da imparare di questo vastissimo mondo, l'enogastronomia.
mercoledì 27 novembre 2013
Aforisma sul vino 2
Quando beviamo ci ubriachiamo, quando siamo ubriachi ci addormentiamo,
quando dormiamo non commettiamo peccati. Allora ubriachiamoci e andiamo
tutti in paradiso! (Brian O'Rourkell)
Aperitivo ai MOLINI a Dolo, sorpresa MERLINO dalle dolomiti!
Meritava un post questo vino fortificato adatto ai dolci al cioccolato, si chiama MERLINO.
Aperitivo presso i MOLINI a DOLO (VE), bella e abbastanza numerosa la scelta di vini anche a bicchiere (questa secondo me è la soluzione migliore per i ristoratori che devono ogni giorno scontrarsi con i problemi degli avventori derivanti dal troppo bere e il mettersi alla guida).
Spuntava per originalità questo prodotto, per il quale riporto la descrizione del produttore, POJER e SANDRI, per il quale questo vino nasce da: "mosto parzialmente fermentato di
Resta la curiosità di assaggiare altre etichette di questo produttore, che ha dato prova di conoscere profondamente le tecniche produttive e di saper affrontare i gusti del grande pubblico...
(ancora mi capitano delle foto che non riesco a girare!!! :-p)
Aperitivo presso i MOLINI a DOLO (VE), bella e abbastanza numerosa la scelta di vini anche a bicchiere (questa secondo me è la soluzione migliore per i ristoratori che devono ogni giorno scontrarsi con i problemi degli avventori derivanti dal troppo bere e il mettersi alla guida).
Spuntava per originalità questo prodotto, per il quale riporto la descrizione del produttore, POJER e SANDRI, per il quale questo vino nasce da: "mosto parzialmente fermentato di
uve Lagrein, aggiunto di nostro brandy a sua volta ottenuto da due
varietà di uva locali: la schiava e il lagarino", dovete assaggiarlo, è un MUST per gli amanti del cioccolato..... colore violaceo intenso, sentori di ciliegia sotto spirito e un finale lunghissimo vanigliato e di cacao che ti accompagna piacevolmente per tutto il finale di serata a tavola...(ancora mi capitano delle foto che non riesco a girare!!! :-p)
Pranzo "didattico", Friuli, Marche e... Tennessee! :-)
Pomeriggio in Friuli con amici, è sempre un piacere andare nelle zone del LISON, e cerco se posso di fare visite anche alle cantine, ieri però siamo andati a pranzo e abbiamo voluto assaggiare un prodotto tipico delle marche, la LACRIMA di MORRO d'ALBA.
Colore non trasparente, rubino ma impenetrabile e limpido, sensazioni vanigliate e tostate, come se avessero un po' ecceduto con il legno, buona frutta verso il terziario e nel complesso un vino di medio corpo.
Bell'abbinamento con il pasticcio di lasagne, un po' meno con il polpettone ripieno con l'aggiunta di formaggio CHEDDAR arancione!
Vera rivelazione della serata, un Wyskey invecchiato, STUPENDO in bocca, perfettamente levigato, sensazioni caramallate e di vaniglia, date dalla "single barrel" cioè una botte di rovere specificatamente scelta per il suo invecchiamento, contrariamente a quelli che di solito si assaggiano, aggressivi e legnosi...
Per quelli come me che non amano le durezze eccessive dei wiskey d'oltremare, dico serenamente ASSAGGIATELO, anzi centellinatelo con calma. (si farà pagare 45/50 euro e tuttavia non è molto...)
La LACRIMA DI MORRO D'ALBA |
Colore non trasparente, rubino ma impenetrabile e limpido, sensazioni vanigliate e tostate, come se avessero un po' ecceduto con il legno, buona frutta verso il terziario e nel complesso un vino di medio corpo.
Bell'abbinamento con il pasticcio di lasagne, un po' meno con il polpettone ripieno con l'aggiunta di formaggio CHEDDAR arancione!
Vera rivelazione della serata, un Wyskey invecchiato, STUPENDO in bocca, perfettamente levigato, sensazioni caramallate e di vaniglia, date dalla "single barrel" cioè una botte di rovere specificatamente scelta per il suo invecchiamento, contrariamente a quelli che di solito si assaggiano, aggressivi e legnosi...
Per quelli come me che non amano le durezze eccessive dei wiskey d'oltremare, dico serenamente ASSAGGIATELO, anzi centellinatelo con calma. (si farà pagare 45/50 euro e tuttavia non è molto...)
Un vino scaccia-crisi, dall'Argentina! ...ma sono veneti...
Quando trovo in tavola una succulenta costata non posso fare a meno di aprire una bella bottiglia, e detto fra noi, perchè mai dovremmo non non godercela!!!!
In tempo di crisi cerchiamo sempre di risparmiare ma non sempre risparmio significa rispetto della qualità e soprattutto, da buon italiano, del "buon stare a tavola".
Omaggio del mitico Pietro, ho aperto stasera una bottiglia di MASI TUPUNGATO "PAsSO DOBLE" 2011, proveniente sì dalla MENDOZA, zona particolarmente vocata, per chi conosce l'Argentina, da vitigni molto conosciuti in Italia, al nord (e in Veneto soprattutto), quali Malbech e Corvina (una delle uve madri di Sua Maestà Amarone per intenderci). Avevo già avuto modo di assaggiare questo prodotto, ma questa bottiglia mi ha fatto veramente una piacevole sorpresa.
Colore rubino ma carico, non trasparente e con riflessi tendenti al porpora, poco vivace a dire il vero, dovuto alla presenza predominante di un residuo zuccherino comunque non invadente, infatti il vino è secco, quasi abboccato, morbido, robusto, eccellente beva. Spicca per i suoi sentori fruttati di prugna secca, confettura di ciliegie, vaniglia... In bocca è piacevole, abbastanza tannico ma pieno di frutta e invita a riprendere l'assaggio.
La costata con l'osso, un po' di grasso, la accompagna con fierezza e lascia la bocca pulita e soddisfatta.
Ho ringraziato il collega ed amico Pietro per la bottiglia, tornerò a cercarla perchè non dovete restarne senza, parola mia!!
Per la cronaca, lo trovate intorno ai 10 EURO !!!! E stiamo parlando di un MASI......
In tempo di crisi cerchiamo sempre di risparmiare ma non sempre risparmio significa rispetto della qualità e soprattutto, da buon italiano, del "buon stare a tavola".
Omaggio del mitico Pietro, ho aperto stasera una bottiglia di MASI TUPUNGATO "PAsSO DOBLE" 2011, proveniente sì dalla MENDOZA, zona particolarmente vocata, per chi conosce l'Argentina, da vitigni molto conosciuti in Italia, al nord (e in Veneto soprattutto), quali Malbech e Corvina (una delle uve madri di Sua Maestà Amarone per intenderci). Avevo già avuto modo di assaggiare questo prodotto, ma questa bottiglia mi ha fatto veramente una piacevole sorpresa.
Colore rubino ma carico, non trasparente e con riflessi tendenti al porpora, poco vivace a dire il vero, dovuto alla presenza predominante di un residuo zuccherino comunque non invadente, infatti il vino è secco, quasi abboccato, morbido, robusto, eccellente beva. Spicca per i suoi sentori fruttati di prugna secca, confettura di ciliegie, vaniglia... In bocca è piacevole, abbastanza tannico ma pieno di frutta e invita a riprendere l'assaggio.
La costata con l'osso, un po' di grasso, la accompagna con fierezza e lascia la bocca pulita e soddisfatta.
Ho ringraziato il collega ed amico Pietro per la bottiglia, tornerò a cercarla perchè non dovete restarne senza, parola mia!!
Per la cronaca, lo trovate intorno ai 10 EURO !!!! E stiamo parlando di un MASI......
MASI TUPUNGATO, dall'Argentina, ma con sapienza veronese |
martedì 19 novembre 2013
Tre bicchieri Gambero Rosso del Veneto
Serata in compagnia dei vincitori dei tre bicchieri del Gambero Rosso 2014 alle Osterie Moderne a S. Andrea di Campodarsego, appena trascorsa; devo dire divertente e didattica, certo anche un po' caotica visto l'afflusso incredibile di clienti, dovuti anche probabilmente alla numerosa partecipazione dell'Amarone, protagonista indiscusso della serata.
Altro ospite, l'Asiago DOP, sempre presente e simbolo della nostra amata regione.
Spicca tra i vini in veranda, da antipasto, il soave di Pieropan, minerale, fruttato, pieno e allo stesso tempo di facile beva.
Altro punto interessante nel Custoza di Monte del Frà, sempre minerale e intenso, sentori di erbe aromatiche.
Confrontando i rossi ho trovato stupendo il Rosso dell'Abbazia, vino che non delude mai, dovremmo averne sempre una o due bottiglie in riserva! Di corpo pieno, bocca cremosa, frutta da terziario e legno non invadente. Particolare l'assaggio del Gemola di Vignalta, espressione di un territorio, sentori esotici di curcuma, spezie indiane, curry, oltre alla mineralità vulcanica che contraddistingue i colli euganei.
Grande vittoria dell'Amarone di Zymè, un po' chiuso al naso, ma grandissimo in bocca, assaggio pieno e soddisfacente, di frutta in confettura, sentori di appassimento, un vino completo e appassionante.
Appena sotto l'amarone di Brigaldara, altro grande vino, di un'intensità spaventosa, abbinamento da tentare addirittura con formaggi stagionati...
Deludono un po' Allegrini, Bertani e Masi, non all'altezza (ma è solo una mia opinione e di qualche collega in sala) ma forse spinti troppo dal nome.
Bello invece il Calcarole di Guerrini Rizzardi, un paio di scalini sotto ai primi ma davvero interessante, corpo soddisfacente, caldo e morbido, equilibrato e a suo modo armonioso.
Finale con un assaggino di recioto, dal mito Quintarelli (in sala c'era il signor Celestino, il cognato di Quintarelli, dell'azienda Zymè!), poco ma gradito, note ossidate, sembrava più un porto, annata 2001....
Stanco ma contento saluto i colleghi ed amici che hanno partecipato alla serata ed hanno condiviso l'esperienza con me, alla prossima ragazzi!!!!
Altro ospite, l'Asiago DOP, sempre presente e simbolo della nostra amata regione.
Spicca tra i vini in veranda, da antipasto, il soave di Pieropan, minerale, fruttato, pieno e allo stesso tempo di facile beva.
Altro punto interessante nel Custoza di Monte del Frà, sempre minerale e intenso, sentori di erbe aromatiche.
Confrontando i rossi ho trovato stupendo il Rosso dell'Abbazia, vino che non delude mai, dovremmo averne sempre una o due bottiglie in riserva! Di corpo pieno, bocca cremosa, frutta da terziario e legno non invadente. Particolare l'assaggio del Gemola di Vignalta, espressione di un territorio, sentori esotici di curcuma, spezie indiane, curry, oltre alla mineralità vulcanica che contraddistingue i colli euganei.
Grande vittoria dell'Amarone di Zymè, un po' chiuso al naso, ma grandissimo in bocca, assaggio pieno e soddisfacente, di frutta in confettura, sentori di appassimento, un vino completo e appassionante.
Appena sotto l'amarone di Brigaldara, altro grande vino, di un'intensità spaventosa, abbinamento da tentare addirittura con formaggi stagionati...
Deludono un po' Allegrini, Bertani e Masi, non all'altezza (ma è solo una mia opinione e di qualche collega in sala) ma forse spinti troppo dal nome.
Bello invece il Calcarole di Guerrini Rizzardi, un paio di scalini sotto ai primi ma davvero interessante, corpo soddisfacente, caldo e morbido, equilibrato e a suo modo armonioso.
Finale con un assaggino di recioto, dal mito Quintarelli (in sala c'era il signor Celestino, il cognato di Quintarelli, dell'azienda Zymè!), poco ma gradito, note ossidate, sembrava più un porto, annata 2001....
Stanco ma contento saluto i colleghi ed amici che hanno partecipato alla serata ed hanno condiviso l'esperienza con me, alla prossima ragazzi!!!!
domenica 17 novembre 2013
Stagionalità d'autunno... il novello, ma con la pizza?? - ver.01
Ier sera ho pensato di portare ad una coppia di amici (la seconda figlia è appena nata, congratulazioni!) qualche birra per passare una serata a base di pizza e buona compagnia.
Porto con me la Morgana, e la birra bianca del NANI, che consiglio a tutti voi, sono in ordine una bionda non filtrata di Morgano in provincia di Treviso, beverina da tutti i giorni e dal finale lievemente amaricante, e una birra cruda bionda, dove utilizzano il coriandolo e la scorza d'arancia per aromatizzare, meno beverina ma molto particolare, da provare.
Abbiamo anche aperto uno charmat di TREBBIANO di LUGANA, che inizialmente avevo giudicato davvero poco intenso, ma stiamo parlando di un vitigno neutro, pertanto per tipologia non penalizzabile...
E poi i veneti sono troppo abituati al prosecco!!
Insomma porto con me anche del novello di Breganze, regalo del mitico Pietro, perchè voglio tentare un abbinamento con la pizza margherita.
Intensità gusto olfattiva e morbidezza alla pari con le sensazioni gustative e persistenza; corpo non eccessivo di entrambi, tendenza dolce equilibrata dalla buona sapidità e freschezza in sinergia, pomodoro non acidulo, pertanto rientrante nell'abbinamento, succulenza ben contrapposta con gli 11,5% di alcol e nel complesso sensazione finale gradevolissima. Davvero un buon abbinamento.
A fine serata, aperto il dolce di crema di burro mandorle e uva passa, gli amici mi propongono.... un'ALBANA PASSITA !
Certo che sì ragazzi, sulla carta era un abbinamento PERFETTO... Nel bicchiere brillante, vivo, oro liquido, confettura di albicocche, leggera mineralità e speziatura, miele, uva passa e mandorla tostata... ECCELLENTE abbinamento, perfettamente azzeccato.
E pensare che a molti non piacciono i vini passiti!
Porto con me la Morgana, e la birra bianca del NANI, che consiglio a tutti voi, sono in ordine una bionda non filtrata di Morgano in provincia di Treviso, beverina da tutti i giorni e dal finale lievemente amaricante, e una birra cruda bionda, dove utilizzano il coriandolo e la scorza d'arancia per aromatizzare, meno beverina ma molto particolare, da provare.
Abbiamo anche aperto uno charmat di TREBBIANO di LUGANA, che inizialmente avevo giudicato davvero poco intenso, ma stiamo parlando di un vitigno neutro, pertanto per tipologia non penalizzabile...
E poi i veneti sono troppo abituati al prosecco!!
Insomma porto con me anche del novello di Breganze, regalo del mitico Pietro, perchè voglio tentare un abbinamento con la pizza margherita.
Intensità gusto olfattiva e morbidezza alla pari con le sensazioni gustative e persistenza; corpo non eccessivo di entrambi, tendenza dolce equilibrata dalla buona sapidità e freschezza in sinergia, pomodoro non acidulo, pertanto rientrante nell'abbinamento, succulenza ben contrapposta con gli 11,5% di alcol e nel complesso sensazione finale gradevolissima. Davvero un buon abbinamento.
Il dessert abbinato alla perfezione con un'Albana passita |
Certo che sì ragazzi, sulla carta era un abbinamento PERFETTO... Nel bicchiere brillante, vivo, oro liquido, confettura di albicocche, leggera mineralità e speziatura, miele, uva passa e mandorla tostata... ECCELLENTE abbinamento, perfettamente azzeccato.
E pensare che a molti non piacciono i vini passiti!
Etichette:
abbinamenti,
Albana,
birra artigianale,
Novello,
pizza
lunedì 11 novembre 2013
Aforisma sul vino
Una donna e un bicchiere di vino soddisfano ogni bisogno,
chi non beve e non bacia è peggio che morto.
chi non beve e non bacia è peggio che morto.
Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)
Spagna, autoctoni e internazionali alle Osterie Moderne, lunedì 4 novembre 2013
Serata con i colleghi sommelier alle Osterie Moderne, per assaggiare diversi prodotti iberici, vitigni autoctoni a volte conosciuti, a volte assolutamente delle sorprese.
Innanzitutto restiamo un po' delusi dai bianchi, un cava Reserva, sapido, fresco e citrino, ma corto e poco profumato, un Bolo 2012 da uve GODELLO (autoctono dalla Do Valdeorras) primo assaggio corposo, completo, equilibrato forse troppo per un bianco giovane, poi corto anche questo nel finale, decisamente il più beverino dei tre bianchi; poi un biologico, ossidato ma piacevole e a dire il vero, essendo del 2006, stupefacente per tipologia, un Albarinho 100%, della Rias Baixas, zona particolarmente vocata per i bianchi... siamo sempre abituati ad assaggiare vini "perfezionati" e non riusciamo a capire quelli realizzati quasi naturalmente... imperfetti ma sinceri.
Seguiva poi una carrellata di rossi, che a dire il vero mi aspettavo più identificativi dei territori, invece avevamo uvaggi di 5 vitigni, anche 6, certo a volte rari, ma con tutti quegli uvaggi si rende il vino un prodotto non originale ma commercialmente adatto a tutti i target, privo se vogliamo di personalità... Scelte degli enologi. Una stranezza, un vino prodotto a Ibiza da uve MONASTRELL con aggiunta in fase di fermentazione di timo secco... Sentori di ... origano e fieno secco, io non l'ho proprio individuato il timo !!
Un plauso seduta stante per il prodotto di punta il CLOS MOGADOR 2007 zona del PRIORATO, realizzato da un enologo francese, René Babier, che bel vino, uno dei più soddisfacenti che finora abbia degustato. Certo la bottiglia non è a portata dei più, 65 euro al dettaglio, 53 alle Osterie Moderne, sempre irraggiungibile comunque. Terreno Licorella, vitigni GARNACHA (il vitigno maggiormente diffuso al mondo), Cabernet s., Syrah e Carinena, certo un uvaggio laborioso, che non lascia facilmente riconoscere i singoli vitigni, ma che sa armonizzare ottimamente le sensazioni gusto olfattive.
Assaggio talmente memorabile che alla fine delle 19 etichette assaggiate ci siamo ritornati per risentirlo ancora, così complesso, robusto, pieno, armonico, io avrei dato più di 92 punti...
Nel complesso emerge l'incredibile rapporto qualità prezzo delle bottiglie, avevamo anche prodotti a 8-9 euro, certo non eccezionali ma da bere tutti i giorni sul tavolo del pranzo.
Grazie agli organizzatori sempre attivi con nuove iniziative e un saluto a Gigi e Matteo per la loro consulenza e per la convivialità.
Innanzitutto restiamo un po' delusi dai bianchi, un cava Reserva, sapido, fresco e citrino, ma corto e poco profumato, un Bolo 2012 da uve GODELLO (autoctono dalla Do Valdeorras) primo assaggio corposo, completo, equilibrato forse troppo per un bianco giovane, poi corto anche questo nel finale, decisamente il più beverino dei tre bianchi; poi un biologico, ossidato ma piacevole e a dire il vero, essendo del 2006, stupefacente per tipologia, un Albarinho 100%, della Rias Baixas, zona particolarmente vocata per i bianchi... siamo sempre abituati ad assaggiare vini "perfezionati" e non riusciamo a capire quelli realizzati quasi naturalmente... imperfetti ma sinceri.
Seguiva poi una carrellata di rossi, che a dire il vero mi aspettavo più identificativi dei territori, invece avevamo uvaggi di 5 vitigni, anche 6, certo a volte rari, ma con tutti quegli uvaggi si rende il vino un prodotto non originale ma commercialmente adatto a tutti i target, privo se vogliamo di personalità... Scelte degli enologi. Una stranezza, un vino prodotto a Ibiza da uve MONASTRELL con aggiunta in fase di fermentazione di timo secco... Sentori di ... origano e fieno secco, io non l'ho proprio individuato il timo !!
Un plauso seduta stante per il prodotto di punta il CLOS MOGADOR 2007 zona del PRIORATO, realizzato da un enologo francese, René Babier, che bel vino, uno dei più soddisfacenti che finora abbia degustato. Certo la bottiglia non è a portata dei più, 65 euro al dettaglio, 53 alle Osterie Moderne, sempre irraggiungibile comunque. Terreno Licorella, vitigni GARNACHA (il vitigno maggiormente diffuso al mondo), Cabernet s., Syrah e Carinena, certo un uvaggio laborioso, che non lascia facilmente riconoscere i singoli vitigni, ma che sa armonizzare ottimamente le sensazioni gusto olfattive.
Assaggio talmente memorabile che alla fine delle 19 etichette assaggiate ci siamo ritornati per risentirlo ancora, così complesso, robusto, pieno, armonico, io avrei dato più di 92 punti...
Nel complesso emerge l'incredibile rapporto qualità prezzo delle bottiglie, avevamo anche prodotti a 8-9 euro, certo non eccezionali ma da bere tutti i giorni sul tavolo del pranzo.
Grazie agli organizzatori sempre attivi con nuove iniziative e un saluto a Gigi e Matteo per la loro consulenza e per la convivialità.
mercoledì 6 novembre 2013
A Combai, tra le vigne della valdobbiadene
Sabato 2 novembre siamo stati alla festa dei marroni a Combai, non tantissima gente a dire il vero, giornata calda e soleggiata.
Stupendo panorama tutto attorno, colline spuntano ricoperte di vigneti ormai con le foglie gialle o rossicce, sembra un luogo mistico a vederlo emoziona.
A vederle quelle colline si vorrebbe fermarsi con la macchina e osservarle da quanto sono belle! Purtroppo è una strada molto sinuosa e si fatica a soffermarsi con lo sguardo, programmeremo una passeggiata più specifica per visitarle, sono mozzafiato...
Lasciati gli improbabili pasticci ai marroni (mah) e scendendo verso montebelluna abbiamo fatto sosta alla taverna ai archi, da fuori sembra un locale costoso, in realta' non e' cosi', ve lo consiglio.
Scontato dire che il prosecco e' al top, meno scontato invece il lagrein che ho assaggiato assieme ale pappardelle al capriolo, unica pecca un amaricante eccessivo che rende purtroppo spiacevole il finale.
Bel localino, andateci.
Stupendo panorama tutto attorno, colline spuntano ricoperte di vigneti ormai con le foglie gialle o rossicce, sembra un luogo mistico a vederlo emoziona.
Immagine tratta dal sito www.rivistasitiunesco.it, le colline prima di arrivare a Combai |
A vederle quelle colline si vorrebbe fermarsi con la macchina e osservarle da quanto sono belle! Purtroppo è una strada molto sinuosa e si fatica a soffermarsi con lo sguardo, programmeremo una passeggiata più specifica per visitarle, sono mozzafiato...
Lasciati gli improbabili pasticci ai marroni (mah) e scendendo verso montebelluna abbiamo fatto sosta alla taverna ai archi, da fuori sembra un locale costoso, in realta' non e' cosi', ve lo consiglio.
Scontato dire che il prosecco e' al top, meno scontato invece il lagrein che ho assaggiato assieme ale pappardelle al capriolo, unica pecca un amaricante eccessivo che rende purtroppo spiacevole il finale.
Bel localino, andateci.
Etichette:
lagrein,
prosecco,
Valdobbiadene,
Veneto
venerdì 1 novembre 2013
Serata speciale, bottiglia speciale
Ebbene si, capitano le giornate storte, a tutti noi, al lavoro, in famiglia, succede e si porta pazienza....
Ma quando diventa una settimana storta cosa fare? Beh alla faccia di chi vi vuole male,apritevi una grande bottiglia!
Ieri sera era una di queste occasioni.
Prima di tutto aperitivo all'enoteca/jazz armonia, già oggeto di un mio precedente post, dove abbiamo degustato una birra artigianale, col fondo, amaricante ma non male.
Il giovane oste e la compagna sono appassionatissimi e cordiali, ci hanno fatto anche assaggiare un novello......del 2011!!!!! Beh, da non credere quanto fosse resistito e la bellezza in bocca ancora intatta....
il vino non finira' mai di stupirmi.
A casa linguine allo scoglio con la regina della serata, una bottiglia di Chablis dalla borgogna. Corpo pieno, colore paglierino, note di mandorla tostata, se n'e' accorto anche Mattia ed ha 11 anni! Minerale esemplare, talcato, frutta tropicale.
Ecco che il morale risale alto :-)
Ma quando diventa una settimana storta cosa fare? Beh alla faccia di chi vi vuole male,apritevi una grande bottiglia!
Ieri sera era una di queste occasioni.
Prima di tutto aperitivo all'enoteca/jazz armonia, già oggeto di un mio precedente post, dove abbiamo degustato una birra artigianale, col fondo, amaricante ma non male.
Il giovane oste e la compagna sono appassionatissimi e cordiali, ci hanno fatto anche assaggiare un novello......del 2011!!!!! Beh, da non credere quanto fosse resistito e la bellezza in bocca ancora intatta....
il vino non finira' mai di stupirmi.
A casa linguine allo scoglio con la regina della serata, una bottiglia di Chablis dalla borgogna. Corpo pieno, colore paglierino, note di mandorla tostata, se n'e' accorto anche Mattia ed ha 11 anni! Minerale esemplare, talcato, frutta tropicale.
Ecco che il morale risale alto :-)
Etichette:
aperitivo,
birra artigianale,
enoteca,
Francia
Tavola rotonda - la tipicità dei vini e dei prodotti alimentari
Ottima iniziativa organizzata dagli amici della confraternita dell vite e del vino del Veneto e del Friuli V.G.
Ambientata in un nuovissimo centro congressi a Sesto al Reghena, cittadina abbaziale di 6000 abitanti, ma con numerossissime frazioni, si è svolta il 26 otttobre una sessione di discussione sul tema della tipicità, alla quale hanno partecipato numerose personalità di spicco del mondo della sommelierie, della cucina e delle università enologich di padova, udine e conegliano.
Il problema del tipico-locale-km 0, sembra di immediata riconoscibilità, in realtà sono emerse diverse considerazioni che hanno fatto riflettere la platea numerossima.
Il concetto è chiaro ai consumatori? I ristoranti consigliano questi prodotti per favorire e valorizzare il territorio? E ancora, la figura del sommelier, mancante spesso nei ristoranti, è ben sostituita dal cuoco, che oggi deve saper essere a 360 gradi inserito nel concetto di armonia a tavola?
Tutte domande che possono essere oggetto di considerazioni anche di fronte alla crisi che è ancora uno scoglio per tutti, ma soprattutto avendo sempre uno sguardo alla legislazione per assicurarsi che il bere sia concesso moderatamente per consentire di guidae in sicurezza.
In assaggio un prosecco biologico, piacevole all'assaggio, fresco e con i sentori fruttati che lo contraddistinguono, ma un po' debole di intensità (credo sia normale) e con quel "qualcosa" che lo fa sembrare diverso da un normale prosecco. Abbiamo inoltre degustato un rosè, che aveva però un residuo zuccherino a nostro avviso troppo elevato, forse inadatto agli aperitivi.
Ambientata in un nuovissimo centro congressi a Sesto al Reghena, cittadina abbaziale di 6000 abitanti, ma con numerossissime frazioni, si è svolta il 26 otttobre una sessione di discussione sul tema della tipicità, alla quale hanno partecipato numerose personalità di spicco del mondo della sommelierie, della cucina e delle università enologich di padova, udine e conegliano.
Il problema del tipico-locale-km 0, sembra di immediata riconoscibilità, in realtà sono emerse diverse considerazioni che hanno fatto riflettere la platea numerossima.
Il concetto è chiaro ai consumatori? I ristoranti consigliano questi prodotti per favorire e valorizzare il territorio? E ancora, la figura del sommelier, mancante spesso nei ristoranti, è ben sostituita dal cuoco, che oggi deve saper essere a 360 gradi inserito nel concetto di armonia a tavola?
Tutte domande che possono essere oggetto di considerazioni anche di fronte alla crisi che è ancora uno scoglio per tutti, ma soprattutto avendo sempre uno sguardo alla legislazione per assicurarsi che il bere sia concesso moderatamente per consentire di guidae in sicurezza.
In assaggio un prosecco biologico, piacevole all'assaggio, fresco e con i sentori fruttati che lo contraddistinguono, ma un po' debole di intensità (credo sia normale) e con quel "qualcosa" che lo fa sembrare diverso da un normale prosecco. Abbiamo inoltre degustato un rosè, che aveva però un residuo zuccherino a nostro avviso troppo elevato, forse inadatto agli aperitivi.
Iscriviti a:
Post (Atom)