Ottima iniziativa organizzata dagli amici della confraternita dell vite e del vino del Veneto e del Friuli V.G.
Ambientata in un nuovissimo centro congressi a Sesto al Reghena, cittadina abbaziale di 6000 abitanti, ma con numerossissime frazioni, si è svolta il 26 otttobre una sessione di discussione sul tema della tipicità, alla quale hanno partecipato numerose personalità di spicco del mondo della sommelierie, della cucina e delle università enologich di padova, udine e conegliano.
Il problema del tipico-locale-km 0, sembra di immediata riconoscibilità, in realtà sono emerse diverse considerazioni che hanno fatto riflettere la platea numerossima.
Il concetto è chiaro ai consumatori? I ristoranti consigliano questi prodotti per favorire e valorizzare il territorio? E ancora, la figura del sommelier, mancante spesso nei ristoranti, è ben sostituita dal cuoco, che oggi deve saper essere a 360 gradi inserito nel concetto di armonia a tavola?
Tutte domande che possono essere oggetto di considerazioni anche di fronte alla crisi che è ancora uno scoglio per tutti, ma soprattutto avendo sempre uno sguardo alla legislazione per assicurarsi che il bere sia concesso moderatamente per consentire di guidae in sicurezza.
In assaggio un prosecco biologico, piacevole all'assaggio, fresco e con i sentori fruttati che lo contraddistinguono, ma un po' debole di intensità (credo sia normale) e con quel "qualcosa" che lo fa sembrare diverso da un normale prosecco. Abbiamo inoltre degustato un rosè, che aveva però un residuo zuccherino a nostro avviso troppo elevato, forse inadatto agli aperitivi.
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