lunedì 15 dicembre 2014

Vini difficili, esperienze autentiche e seconde chance

La Borgogna

 La confusione che emerge nei neofiti e anche negli esperti assaggiando alcuni vini a volte è spiazzante.

Dove si schiera il gusto delle persone? Cosa troviamo nel bicchiere? E' possibile che un vino oggettivamente cattivo si trasformi il giorno dopo?

Il lettore si chiederà qual'è il punto e a dire il vero anche chi scrive.

Mi è capitato ieri un vino che mi ha confuso le idee e scosso le conoscenze acquisite finora.
Gli amanti del biodinamico sapranno cosa intendo quando dico che a volte i vini puzzano!
Tripoz in Borgogna produce diversi vini tra i quali un pinot nero (qui possiamo dire autoctono) adatto al pasto, fresco e fruttato con tannini morbidi, dal tipico colore rosso di tonalità scarsamente pronunciata , dai profumi assurdi, ostentatamente sulfurei e fastidiosi, non certamente da pinot nero comunque.
In bocca potente, integro, pulito e decisamente interessante.
Avete mai mangiato il formaggio puzzone di Moena? E' veramente ottimo ma quanto puzza... Nessuno in tavola ha apprezzato, e a dire il vero la cosa non mi ha stupito, non potreste portarlo ad una serata di amici perchè probabilmente ve lo tirerebbero dietro.

La sua bevibilità in ogni caso era ottima. E questo giocava a suo favore!

Lascio mezza bottiglia per il giorno dopo, lo apro... E sparisce tutta la sensazione sulfurea, si apre il naso con sensazioni di sottobosco, muschio,  mirtillo, humus.
Non posso credere a quello che sento e continuo nel pasto, rallegrandomi per ogni sorso. Non eccessivamente lungo, intendiamoci, ma una sorpresa davvero.

Perchè allora condannare un vino che ci delude senza dargli una seconda chance?

Credetemi, la risposta è NO, date una seconda speranza anche ai vini che ritenete difettosi (se sono BIO!), potreste ricredervi va detto anche che potreste rimanere delusi, ma il bello è anche questo).

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